Domenico Baccarini (Faenza 1882 - 1907)

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Biografia breve di Domenico Baccarini

Domenico Baccarini (Faenza 1882 - 1907) è stato un pittore e scultore del XIX secolo. Non appena ottenuta la licenza elementare, viene messo a bottega presso il tornitore in legno Antonio Pozzi, ma Baccarini vi resta per breve tempo, poiché nel 1894 viene accolto dalla Scuola di arti e mestieri diretta da Antonio Berti. Segue sia i corsi di disegno che quelli di plastica e diviene l'animatore di un gruppo di suoi coetanei allievi della Scuola: Francesco Nonni, Giovanni Guerrini, Ercole Drei e Domenico Rambelli. Dal 1901 al 1903 frequenta il Regio Istituto di Belle Arti di Firenze, dove compie studi irregolari, interrotti da continui spostamenti a Faenza, Torino, per visitare l'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna (1902) e Venezia, in occasione dell'Esposizione Internazionale (1903). Soggiorna poi per circa un anno a Roma, dove lavora come ilustratore del giornale «La Patria e si avvicina al circolo culturale che gravita attorno a Giovanni Prini. Nel frattempo ottiene un discreto successo sia di vendite che di critica alla Mostra Romagnola di Ravenna. Tornato a Faenza, lavora intensamente eseguendo sculture, modelli per la fabbrica di ceramiche Minardi, quadri a olio e numerosi disegni. Nel 1905 debutta ufficialmente a livello nazionale esponendo alla Biennale veneziana, dove presenta tre disegni. L'anno successivo è invece presente alla I'Esposizione Nazionale di Milano, nuovamente nella sezione di grafica. In questo periodo esegue anche un gruppo di opere da lui offerte a Vittorio Pica, suo grande amico: un bassorilievo datato 1906, conservato nella Pinacoteca Comunale di Faenza e raffigurante la figlia Maria Teresa con un'amica, e due disegni (un autoritratto e una testa di bimba). Tornato a Roma realizza una serie di disegni rappresentanti il lavoro dei campi, riprodotti anche in cartolina, per la Casa del Pane, fondata da G. Sangiorgi. Proprio a Roma si accorge di un progressivo peggioramento delle proprie condizioni fisiche: la tisi lo colpisce e lo porta rapidamente alla morte, avvenuta nel 1907. Il Comune di Faenza, in occasione del centenario della nascita, gli ha dedicato nel 1983 un'ampia mostra documentaria ed antologica.

Fonte: La Scultura italiana del primo Novecento

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